Hajdin Abazi è un personaggio di spicco della cultura e la politica kossovara. Una laurea in Lettere e Lingue, un'intensa attività per i Diritti dell'Uomo e per la libertà del suo popolo, alcuni libri pubblicati, quattro anni quale prigionero politico nelle galere della Serbia... e poi anni, anni e anni di esilio in Svezia. Questo è il mini curriculum di Hajdin Abazi, autore del libro "Folle Destino", il primo pubblicato in italiano. Anche se il poeta guerriero vive nel lontano Nord svedese, le pagine drammatiche di questo volumetto riportano le tragedie dei popoli della ex-Yugoslavia, ma, soprattutto, richiamano una tragedia dimenticata: il Kossovo, il paese natale di Abazi; dal 1982 occupato dalla

 Serbia anche se proclamato Repubblica Indipendente con un Referendum dalla quasi totalità della popolazione in opposizione all'autorità serba, e dopo i tragici eventi degli anni ‘90, anche se tutela ONU, il problema del Kossovo rimane del tutto irrisolto.

dal libro: F O L L E D E S T I N O(N E A S G J E K U N D
T E F A T I T)

SE MANCA LA LIBERTA'(KUR MUNGON LIRIA)

Il sorriso è il foglio dell'autunno,
la lacrima-il gusto del trapasso.
Il volo
è la trappola della colomba
nel cielo pieno
di arcobaleni morti

REGNO DELL'ABBANDONO
(BRAKTISJE)


Le radici del tormento
fioriscono nel deserto
delle case trascurate.

Sui tetti regna il gufo,
nelle stanze - il principe ragno
e nel cortile
la corte tenebrosa di paliuri e spine.

Nel cimitero
delle grida,
delle canzoni,
delle lacrime,
dei sorrisi

una volta
c'era    l'uomo.

LA MORTE PUNGENTE
(KETU VDEKJATE KAFSHON KUDO)


Qua è tutto moribondo:
sei vigoroso la sera,
ma non puoi rivedere l'aurora,
e se rivedi l'alba
scompari la sera.
Qua la morte morde
dappertutto
le notti
ed i giorni effimeri.