In prosa . La Colombia balcanica
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Anno:1994

TUTTI I POTERI che controllano i popoli, dallo stato alle mafie, REPRIMONO LE LIBERTÁ.
Purtroppo la gente non può liberarsi di tutto questo ed è costretta a scegliere. Laddove lo stato protegge poco o niente e costa troppo per via delle tasse eccessive, la gente, per sopravvivere, sceglie l'illegalità, che in apparenza costa meno (se non in termini di vite umane) e rende meglio: cioè la mafia.


                                                                 Shpend Sallaku Noé

 

  . IL RICICLAGGIO DEL DENARO SPORCO

    Il denaro guadagnato dal traffico illecito deve essere messo in movimento, o in termini ufficiali, deve essere riciclato.
     Anche in questo campo, l'Est europeo, ma soprattutto i Balcani, rappresentano i terreni adeguati per assorbire il denaro sporco appartenente a loschi individui e a cosche.
    Sfruttando il difficilissimo momento economico della regione balcanica, la mafia ha immediatamente intuito, che a seguito del crollo economico dell'Est, i governi, si sarebbero trovati nella condizione di dover chiudere un occhio relativamente al controllo dell'origine del denaro che entrava ed entra ancora nel loro Paese. L'importante e' che si tratti di valuta estera in quanto: 1) si deposita nelle banche fornendo così denaro momentaneamente disponibile per contribuire alla spesa pubblica; 2) I prestanomi della criminalità organizzata costruivano qualcosa, creavano posti di lavoro e soprattutto diffondevano l'idea che i governi post comunisti dell'Est avrebbero ottenuto credibilità nell'Occidente il quale, da parte sua, avrebbe cambiato repentinamente atteggiamento per intervenire a rovesciare la situazione economica aggravata.
    Entrando quale primi "benefattori" nei Paesi distrutti dal comunismo (nella ex Jugoslavia dall'inizio degli anni '80, mentre in Albania, Romania, Bulgaria, ecc., dopo l'anno 1989), le cosche si sono ben radicate tanto da poter penetrare perfino nei più alti uffici dei governi, decidendo a loro piacimento il clima economico ed addirittura politico di questi Paesi.
In Macedonia, Albania, Kosovo e l'intera Serbia, Bosnia e così via, la quantità principale della valuta estera inizialmente entrava tramite gli immigrati che lavoravano all'estero.
    Ma se il denaro proveniente da attività lecite diminuisce a causa di crisi occidentali in atto (la maggioranza degli immigrati regolari non lavora o lavora pochissimo, giusto per sopravvivere), cresce di giorno in giorno la valuta depositata dalla malavita. Gli importatori della valuta proveniente dall'estero costituiscono due prototipi:
A) lo straniero occidentale che ricicla direttamente i suoi sporchi soldi o che fa da prestanome, presentandosi come un imprenditore che intende investire denaro nel redditizio mercato dell'Est. Solitamente, nel suo Paese di origine, o possiede niente o è proprietario di un piccolo negozio che non giustifica certo la quantità di "ricchezza " trasferita all'Est. Accade che queste persone sono titolari di più passaporti, ognuno dei quali serve a celarsi dietro diverse identità in differenti città. Riguardo le preferenze, i riciclatori tedeschi preferiscono la Polonia, la Russia, la Repubblica ceca e la Slovacchia, la Slovenia e la Croazia, la Serbia, il Montenegro e perfino la Macedonia, paesi dove il marco tedesco è potentissimo. Mentre il terreno suddetto e' preferito anche dai francesi, gli italiani prediligono penetrare nei Balcani tramite l'Albania (il Paese preferito) per giungere sino in Turchia.
B) il secondo prototipo del riciclatore è l'indigeno albanese, kosovaro, macedone, serbo, montenegrino, turco ecc.. I loro soldi provengono soprattutto dai racket delle prostitute e dal traffico di droga e armi. Il centro di diramazione delle vie che portano la valuta sporca nell'Est europeo, nei Balcani soprattutto, è Zurigo (via aerea), ma non vanno sottovalutati altri centri importanti in questo settore come Trieste, Bari (via mare) e Fiumicino. Chi traffica il denaro è di solito un balcanico (o est europeo) accompagnato sempre da uno svizzero (se i soldi provengono da Zurigo) o da un italiano (se il denaro è italiano), non dimenticando la complice assistenza di funzionari e semplici guardie corrotte. La "coppia" sopraccitata è specializzata esclusivamente nel trasporto di denaro sporco e ha diritto al 10% della somma portata a destinazione.
Il riciclaggio del denaro sporco è una piaga aperta anche per i Paesi che godono di una legislazione adeguata e di rigido controllo sul movimento di denaro. La maggior preoccupazione nei Balcani e nell'Est europeo ci è data non soltanto dall'assenza di una tale normativa, ma soprattutto dalla indifferenza e dalla complicità dello Stato negli affari sporchi. Nessuno degli attuali governi balcanici ha tentato di conoscere la provenienza dei soldi di uno o dell'altro e di fatto non esiste una reale inchiesta governativa, o un vero processo giudiziario contro il riciclaggio del denaro sporco. Chi fino a ieri era sprovvisto del minimo indispensabile o che non ha mai svolto attività remunerativa, ora tranquillamente costruisce negozi, alberghi, ville, acquista automobili di lusso...
    In Albania, per esempio, lungo una strada periferica della capitale Tirana, nella parte che permette l'ingresso nella città da Durazzo, negli ultimi due o tre anni è sorto un intero quartiere chiamato apertamente dagli abitanti di Tirana "Quartiere della Droga".
    I cittadini della Serbia, del Kosovo, della Macedonia, dell'Albania... sanno che con la merce proveniente dall'Occidente, dalla Turchia, viaggiano anche il denaro, la droga, le armi, ma nessuno parla. Se il governo non interviene non vale la pena rischiare, sei completamente indifeso. Quei giornalisti che hanno tentato di fare qualcosa, hanno subito svariate forme di repressione, sono stati aggrediti, bruciati, colpiti da armi da fuoco. Delle voci provenienti dall'Albania raccontano la condanna a morte "in silenzio" di giornalisti, perché audaci nel campo dell'informazione. Vale la pena ritenere, che l'attività svolta dai giornalisti dell'Est è paragonabile a quella dalla magistratura italiana. La situazione si sta aggravando di giorno in giorno, le cosche non si limitano alla corruzione di tutori dell'ordine e ministri ma influenzano in maniera determinante le elezioni politiche. Saremo spettatori del totale trionfo della malavita, e la battaglia sarà definitivamente perduta dagli stati dell'occidente e da tutte le forze democratiche: il frutto amaro dell'indifferenza di oggi.