Sfoghi in poche righe

 

IERI E OGGI

Prima, ad ogni angolo del mio quartiere c'era una chiesa, ora c'è una banca.

 

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                                                             ISMAIL KADARE

      NON HA NIENTE DA INVIDIARE AI VARI ASTURIAS, MARQUEZ, GRASS ...

L’uscita di una nuova pubblicazione di Kadaré era una vera e propria festa per tutti noi, che correvamo a metterci in fila per non perdere le prime copie.

Già presente in tutte le enciclopedie del mondo, il grande scrittore albanese Ismail Kadaré anche se proposto continuamente da personalità indiscusse, non è riuscito ad aggiudicarsi il PREMIO NOBEL. KADARÉ è l'espressione sublime del genio del suo popolo. Nessuno come lui ha saputo esprimere la storia, l'arte, le ambizioni, le vittorie, le disfatte, i sogni di un popolo intero.
L'arte di Kadaré non ha nulla da invidiare ai vari premi Nobel, spesso anche sconosciuti. Allora quali sono le ragioni che negano il nobel a Ismail Kadaré?
Nei diversi siti delle tante case editrici che hanno pubblicato Kadaré, l’autore viene proclamato come il più grande scrittore albanese. Però sono ancora in debito con il personaggio Kadaré. Perché LUI non è soltanto lo SCRITTORE: ISMAIL KADARÉ è la più grande personalità che ha prodotto il paese delle aquile, il più grande intellettuale, il più grande albanese in assoluto (senza mancare di rispetto a Madre Teresa). Ma ancora siamo in debito con Kadare se si afferma soltanto questo. Perchè Ismail Kadare è tra i più grandi scrittori del mondo. E nessuno si sentirà in imbarazzo per averlo messo nel Pantheon accanto a Günther Grass, Camus ed altri. Assegnare il premio nobel ad Ismail Kadare è un atto dovuto, un debito nei confronti di tantissimi lettori di tutto il mondo. Un debito che la gloriosa Accademia di Stoccolma deve ai Balcani, all’Albania. Non assegnare il Nobel a Kadare significa negare all’Albania la più grande ricchezza che abbia mai prodotto; significa ferirla nell’orgoglio e nell’anima.
Ho conosciuto Ismail Kadaré di persona quando avevo 18 anni. Dopo tanti tentativi di pubblicare il mio libro “La sfinge” - ”Sfinksi”, e altrettanti rifiuti dalla casa editrice principale del paese (“Naim Frasheri”), tra dilemma se continuare a scrivere o mollare, ho cercato di sapere l’opinione critica di uno scrittore indiscutibile come lui. Dopo l’appuntamento fissato per telefono - Kadaré era ed é molto sensibile verso i giovani - mi sono presentato a casa sua in viale “Dibra”. Davanti ad un colosso come lui, mi è venuta la pelle d’oca. Kadaré è una persona molto fragile fisicamente, che contrasta con la sua fama e la sua grandezza. La sua voce era quasi timida .Dietro i suoi occhiali bruciavano due piccoli occhi intelligentissimi. Ha accettato di leggere il mio dattiloscritto dandomi un appuntamento tra due settimane. Sono rientrato a casa sua un po’ diversamente della prima volta .Seduti su un divano del suo bellissimo salotto pieno di opere d’arte, ad un tratto lui mi disse: “Il tuo libro mi è piaciuto, soprattutto la forma che hai scelto per esprimere le tue idee. Ho scritto un bigliettino per ...(capo ufficio redazione poesia della casa editrice ).Ho chiesto di fare la recensione del tuo libro.”
Mi sembrava di volare. Ma l’illusione si è sciolta dopo pochi mesi dalla risposta della redazione: “Dobbiamo dire a Sh.S. che la forma che ha scelto per esprimersi e qualche sua idea non va d’accordo con il realismo socialista.”
Il dattiloscritto non fu mai mandato a Kadaré per la recensione. Essendo un dissidente di fama, molto amato dal suo popolo, dai veri intellettuali, ma soprattutto dalla gioventù, Ismail Kadaré era molto temuto dagli editori mediocri, che cercavano attentamente con la lente della censura tra le sue righe e i versi allegorie e doppi sensi. Per questo l’uscita di una nuova pubblicazione di Kadaré era una vera e propria festa per tutti noi, che correvamo a metterci in fila per non perdere le prime copie. Per questo molti dei suoi libri venivano censurati o vedevano la luce soltanto dopo qualche abile escamotage dello scrittore per camuffare le sue idee di democrazia e avanguardia.
Alla fine la censura e lo stesso regime si sono serviti della fama internazionale di Kadaré per dire al mondo che anche la realtà socialista era in grado di far nascere e crescere dei grandi intellettuali e che il cliché del realismo socialista non restringeva le possibilità degli artisti di esprimersi liberamente e pienamente.
 

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                                                LUSHNJA - SCUOLA DI POESIA


Ad un certo punto, Pasternàk, nel suo famoso "Dottor Zivago", scrive più o meno: nessuno ama la poesia come un russo! Spiacente, grande Borìs, ma si vede che non sapevi nulla di Lushnje.
Quale Lushnje? Siccome questo pezzo é destinato ad una versione on-line, cerchiamo di aiutare Te, o il navigatore di villaggio di Kakonkanya congolese, o di Miami americano, quello di Atqasuk, della strada Tikigluk che parlano in inukitut, in Alaska, di San Pietroburgo russo e, perché no, anche i Huaorani di Tarangado dell'Amazzonia ecuadoriana.
É semplice trovare Lushnje : -vai su www.google.com;-cerca google maps;-clicca sul primo risultato: www.maps.google.com;-nella barra sopra il tasto "cerca nella mappa" digita :"Albania" e poi "Lushnje"; -scegli sulla cartina fra le varie visualizzazioni possibili: mappa, satellite, ibrida e puoi conoscere questa strana città, meticcio di tradizioni culturali e tanti ex campi di lavoro. Solo in questa ottica puoi capire come mai i lushnjaresi amavano così tanto la poesia : forse perché sognavano troppo la libertà, perché niente di più che la poesia li poteva aiutare a sognare, perché niente più che la poesia li poteva far sentirsi liberi. E siccome questa non é una favola ma ne ha tutti gli ingredienti di essere una tale, ti trovi dentro in una storia con re, moschettieri e semplici soldati che sognano la carriera, con re abusivi e re costretti ad abdicare, che poi la libertà fa ritornare sul trono.
Cominciamo con il re costretto ad abdicare? Si chiamava Faslli di cognome Haliti, nato sognatore, cresciuto come poeta, stella di provincia che comincia a brillare sul capitale Tirana, tra lucci e invidia all'inizio, per poi finire sotto il mirino della gelosia del re abusivo che si chiamava Partito e di cognome faceva Dittatura. Il re Partito non poteva tollerare la nascita di una tale autorità, che la gente amava, che i giovani adoravano, che i poeti imitavano, perché faceva sognare cose proibite, perché ha osato a trovare macchie nel sole, perché intorno a lui si stavano radunando i primi moschettieri.
Si chiamavano Visar Zhiti, Fatbardh Rustemi , Sherif Bali e altri .Nuovi soldati cominciavano a corteggiare il re Haliti, che crescevano intorno a Lui accumulando esperienza, imparando dal re che fare il poeta non era un mestiere comodo, anzi, era una scelta cosciente verso illusioni senza fine, verso sofferenze e disillusioni cocenti. Lushnje era diventata ormai una vera e propria scuola di poesia, la quale ,come tutte le scuole che si rispettano, aveva il suo precursore Faslli che insegnava con i suoi sorprendenti versetti di trovare la poesia tra la gente e scriverla in modo tale da essere assorbita e amata dalla gente.
Ha subito condanne Haliti, ma come nelle vere favole e tornato re come prima.
A quel punto i suoi discepoli erano diventati tanti: chi moschettiere, chi principe e chi forte per essere sostituto del re quando il tempo lo richiederà . Nelle redazioni di Tirana e poi del mondo si vedevano e poi si sentivano a casa loro i vari Fatbardh Rustemi, Bujar Xhaferri, Gezim Hajdari, Jozef Radi, Fardinand Laholli etj.
E una nuova generazione di altri poeti sta crescendo.
Tutto questo nella clima artistica di una città che ha fatto nascere anche tanti prosatori di alta qualità come il poliedrico Lazër Radi, come Halil,Jacellari e Vath Koreshi,drammaturghi come Loni Papa, e la più grande cantante albanese di tutti i tempi Vaçe Zela.
Vedendo il numero di artisti, poeti e scrittori importanti per numero di abitanti, Lushnje deve avere un Guinness dei primati.
Ma questo forse sarà un altro argomento da scrivere per questa città fiabesca.


 

                    Traduzioni di poeti di Lushnje pubblicate dalla rivista DISMISURA
                                diretta dal grande intellettuale Alfonso Cardamone

Questa rivista, fondata e diretta da grandi poeti e intellettuali quali Alfonso Cardamone, Severo Lutrario, Amedeo di Sora, etc, è un grande esempio di stampa, arte scritta e grafica di avanguardia. Nelle sue pagine trovano spazio idee tra le più moderne. Dismsisuratesti è un’importante rampa di lancio per tanti poeti, scrittori, critici e artisti giovani.Più informazioni sul sito Dismisura http://www.graffinrete.it/dismisura

 

INCUBO

Sotto I funghi-bunker
gobbo, straccione,
sotto la nebbia ,
sotto la pioggia,
sotto il vento
sotto l’orrore
attendeva
in un’attesa angosciosa
un altro
fulmine
del cielo

Lazër Radi

 

IL CUORE

Dentro il mio petto
ho amore,
odio,
sogni,
rabbia:
soltanto la vendetta
non la trovi ingabbiata.

Faslli Haliti

 

LA FUGA

La fuga
mi segue
rubandomi
attimi brevi
con te.
Nelle mie mani
rimangono
i giorni morti

Ferdinand Laholli

 

EPITAFFIO

Stai morendo
e applaudi
non hai nient’ altro da dire, mio popolo!

Vizar Zhiti
 


INCROCIO DI OMBRE

Se l’ombra dello straniero
ha fatto senza fine la nostra notte
l’ombra di noi stessi
ha reso impossibile
l’alba.

Jozef Radi


 

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Chi ama sognare, chi si ribella alle ingiustizie, ama i poeti. Per sopravvivere però, la poesia ha bisogno di essere finanziata. Non bastano i “mi piace” e un simpatico commento, Dovete comprare i libri dei poeti, pochi soldi per avere una ricchezza immensa per l'anima.

Dreamers and who stands against injustice loves poets. But Poetry to survive has to be financied. The “I like it” or the pleasing comments are not enough. You have to buy the books of the boets. It's a cheap price for an uncomputable wealth of the soul.

Enderrimtaret dhe ata qe i rebelohen padrejtesive, i duan poetet. Per te mbijetuar poezia ka nevoje te financiohet. Nuk mjaftojne “me pelqen”-et apo komentet qe shprehin simpati. Duhet te bleni librat e poeteve. Jane fare pak leke per te pasur nje pasuri te pamase per shpirtin.

                                                                                                                 

 

 

 

     STELVIO MESTROVICH - IL GENIO IRREQUIETO IN UN GIALLO DIVERSO
                                         (un suggerimento ai registri delle fiction)

Ormai l'autore del romanzo appena pubblicato, "LA SINDROME DI JAELE", si può definire a pieno diritto un maestro del giallo moderno. "La sindrome di Jaele" è un giallo insolito. Insolito perchè, al di fuori del genere, è un'opera genuina letteraria. Al contrario di tanti giallisti che puntano tutto sulla trama e gli incubi dei delitti per tenere il lettore in ansia fino all'ultima riga, Mestrovich scrive una vera opera letteraria, degna anche per i lettori che non amano il giallo.
La sua prosa è laconica, zeppa di ritratti, magnifici paesaggi lagunari, metafore ineguagliabili. Si sente, da una riga all'altra, il passato poetico dell'autore, per questo anche la prosa di Mestrovich è una prosa poetica, così com'è poetico il suo personaggio principale, Tartini: un insolito ispettore di polizia, amante delle arti, trovatosi per caso a far quel lavoro, come tanti, perché non poteva campare diversamente. Il personaggio è così originale che non ha niente da invidiare ai vari Maigret e Montalbano...
Consigliabile ai lettori esigenti.

La biografia di Stelvio Mestrovich su www.zam.it
 

                                                                                                                


 

                                 GAZA -UN'ALTRA VERGOGNA MONDIALE


Ancora il web, come nel caso di Drenica, come nel caso dei monaci tibetani, riesce a svelare quello che la stampa ufficiale non può trasmettere perché impossibilitata dalla chiusura israeliana della zona di Gaza, o non vuol mandare in onda e riportare sui giornali quel che sarebbe contrario agli interessi dello stato che servono fedelmente.
Le immagini cruente, soprattutto amatoriali, su YouTube etc, hanno fatto rabbrividire i milioni di visitatori virtuali assetati di verità riguardo i crimini commessi sulla popolazione innocente palestinese.
Quei filmati orribili riescono ad annientare gli sforzi dello stato di Israele di nascondere agli occhi del mondo quel che avviene dopo gli spari dei loro carri armati e degli aerei in nome alla lotta al terrorismo.
Ancora una volta il mondo resta a guardare, ritarda colpevolmente a reagire, come ai tempi di Srebrenica, come ai tempi di Drenica... e conferma un'altra volta che l'ONU è diventata l'OVM, cioè l'Organizzazione della Vergogna Mondiale.



                                                                                                                                                        

 

 

                      UN GROSSO DOLORE PER LA CASA BIANCA E ALTRO



Il presidente degli Stati Uniti d'America in carica, George W. Bush, è "profondamente addolorato". E' un comunicato stampa ufficiale della Casa Bianca a rendere noto lo stato d'animo del presidente ancora in carica, e della famiglia. A suscitare tanto dolore, spiega la nota, è la morte della gatta di famiglia, India - soprannominata anche "Willie".

La scomparsa è avvenuta ieri, 5 gennaio, presumibilmente per cause naturali, proprio all'interno della Casa Bianca. La nota di cordoglio traccia anche una breve biografia del felino nero, che aveva 18 anni "Quando Barbara (la figlia del presidente, ) aveva nove anni, decise di chiamare la gatta India, in onore del giocatore di baseball dei Texas Ranger, Ruben Sierra, il cui soprannome era proprio El Indio".

una piccola notizia

A Gaza sono almeno 40 i palestinesi uccisi dall'attacco israeliano alla scuola gestita dall'Onu a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti concordanti mediche e testimoni.
É davvero un buon anno! 

 

                                                                                                                                                        

 

                  MODELLE O SOPRAVISSUTE DELL' AUSCHWITZ?
 

Vedendole in fila indiana, scheletriche e traballanti, ti vengono i brividi. Sembrano che escano dalle pagine tristi della storia, parte di quei 7000 disgraziati, liberati ad Auschwitz dalla LX° Armata Sovietica del Primo Fronte Ucraino.
Ma questa malefica situazione non é affatto opera malvagia dell'Olocausto nazista, ma una scelta obbligata dalla loro gaia professione. E ti viene a dire se davvero arbeit macht frei o se macht sklave.
Noi, uomini fatti anche dai peccati della carne, sogniamo invano di vedere sulle passerelle le toccabili Mona Lisa?
 

                                                                                                                                                      

 

                                                I ROM SONO UN PROBLEMA?
                                                  DATE A LORO UNA PATRIA.

 


I vergognosi attacchi ai campi rom in Italia sono risultato di una campagna irresponsabile dei media più importanti. Nessuno andrebbe escluso. Perché anche chi non ha istigato al razzismo, perché di razzismo si tratta, non ha fatto il minimo indispensabile in difesa di una intera etnia che si sta mettendo sulla croce. Il razzismo è prodotto anche dell'ignoranza. Me se gli ignoranti, non soltanto in materia dei rom, si sedessero davanti alle telecamere, possono creare dei grossi danni. Come l'amplificazione oltremisura del tentato sequestro di una bimba pochi giorni fa' da un'altra ragazzina rom.
Prima di condannarli ,cercate di conoscerli meglio . Sono molto interessanti nella loro cultura, , nelle loro abitudini ...La loro musica è magnifica e ha influenzato quasi tutte le musiche popolari, soprattutto dei Balcani.
Dico agli ignoranti : avete mai visto il capolavoro di Emir Kusturica "Il tempo dei gitani"? Guardatelo, potete imparare tanto sullo stile di vita dei rom, potete ascoltare la loro lingua originale. La storia drammatica di Perhàn, giovane personaggio del film, vi può insegnare tanto sulla loro vita, i loro problemi, le loro difficoltà per sopravvivere.
In tanti paesi dove lo stato li ha dato pieni diritti, da generazioni non abitano più nei campi, ma nei palazzi e nelle case private come tutti gli altri.
L'unica cosa importante che a loro manca è una terra che li potrà fare sentire signori nel loro habitat.
Se non volete vederli in giro per le periferie del mondo, dateli una patria, come avete fatto con gli ebrei pochi decenni fa'.

                                                                                                                     

 

 

TIBET NEL PAESE DEI TAROCCHI
I tibetani prima o poi saranno liberi



Ricordate gli utopisti di ieri sull'indipendenza del Kossovo? Ce ne ancora pane per i loro denti: il Tibet.
La loro "ragione"? La Cina é uno stato potente e nessuno oserà di toccare i suoi interessi!
Finche la Cina sarà comunista, forse la libertà dei tibetani rimarrà davvero un utopia. Uno stato totalitario che viola quotidianamente i più elementari diritti umani, che stupra selvaggiamente l'ambiente, che cerca di truffare il mondo intero con prodotti contraffatti, che ha indotto il suo popolo in schiavitù, non può rispettare il diritto fondamentale dei tibetani, la loro libertà, l'indipendenza dallo stato mammut, che a Tibet spetta perché un popolo diverso dai cinesi, con un'altra tradizione storica, religiosa, culturale...
Chi non protesta contro la repressione in Tibet, anche se perplessi, sono gli stessi che hanno deciso di fare le Olimpiadi in Cina.( Questa volta saranno davvero ponte di amicizia e solidarietà tra i popoli?).
Chi non appoggia la questione tibetana sono quelli che vedono nella Cina comunista il più grande mercato mondiale da vendere i loro prodotti, da esportare tecnologie, da trovare mano d'opera a bassissimo costo.
Chi non cerca di dare il suo pur modesto contributo alla questione tibetana, sono gli stessi che augurano lunga vita al comunismo alla cinese, che hanno paura dalla caduta di esso.
Perché la Cina di Mao o Hu Jintao non é la Cuba dei Castro.
L'effetto emigrazione che può provocare il fallimento dello stato cinese sarà devastante per il mondo intero che, temendo l'esodo biblico, incoraggia lo status quo. Perché meglio i cinesi in Cina, schiavizzati, che liberi di invadere il mondo.
A chi se ne importa se il Tibet Soffre.

                                                                                                                           

 

 

                                            LE MUSE SCAPPANO DA BOLZANO



Sentendo il compilation dei North Steelo,prima ti prende l'entusiasmo della sorpresa musicale, lo spirito libero dell' hip hop che loro incarnano in modo originale, l'ingenuità che non fa mai male all'arte; dopo cominci a pensare : se gran parte di loro avessero la fortuna di essere sentiti da qualcuno che conta, non sarebbe un miracolo vederli a San Remo, perché nulla hanno di invidiare a Frankie Hi-NRG MC ed altri che vendono non poco, essendo considerati diversamente, perché la loro attività si svolge sotto il naso dei produttori.
Purtroppo la musica dei North Steelo nasce a Bolzano. E una mente brillante del passato ha sentenziato che nascere in una provincia, e come essere figlio di una povera e brutta madre. Ma cosa devono sperare i nostri ragazzi dei N.S. in una città provinciale come la nostra, che per anni e anni sceglie come assessore della cultura un geometra! Davvero la politica non é andato mai d'accordo con l'arte. Ma se l'arte é hip hop e gli artisti sono giovani come nel nostro caso, cosa puoi consigliarli, se non cercare altrove di essere appoggiati, finanziati, di avere almeno un degno studio di incisione, che é l'unica cosa che a loro manca per essere perfetti.
Perché anche a Bolzano girano le muse, ma si sentono emarginate, incomprese e scappano altrove, dove la politica forse morde meno e l'arte si sente al suo aggio. E anche importante.

                                                                                                                                                            

 

 

 

                     GIUSEPPE DI STEFANO X GRANDE FRATELLO



Chi é sempre in viaggio ha come compagna inseparabile la radio. La radio intrattiene ,informa. Così e successo anche oggi ,come tante volte, a me .Ma quando all'improvviso senti che é morto Giuseppe Di Stefano, non puoi che essere sconvolto: per la morte senz'altro, ma anche per la tua ignoranza o non informazione di non sapere che il grandissimo tenore era ancora in vita. Nessuno ormai ne parlava da tempo sul cantante divino, sulla aggressione subita in Kenya, sul lungo calvario nei vari ospedali, sulla lunga coma irreversibile...
Mentre si trova sempre tempo fino alla pazzia di commentare i vari orribili reality che occupano spazzi sempre più vasti e sostituiscono ormai la vera cultura con il pseudo che fa audience. I vari anonimi riportati sullo schermo ormai piacciano più dei vari Radamès, Alfredo,.... Werther... Faust o Chènier E poi ci meravigliamo perché i nostri figli non studiano, ma sognano in gran parte di fare veline o il Grande Fratello.

                                                                                                                   

 

 

 

                                          KOSSOVO STATO INDIPENDENTE

Finalmente il Kossovo è uno stato sovrano! Partecipiamo con tanta gioia e orgoglio nei festeggiamenti di questo popolo straordinario che ha passato gravissime prove prima di arrivare alla festa di questo giorno.

                                        KOSOVA ËSHTË SHTET I PAVARUR

Më në fund Kosova është një shtet i pavarur! Marrim pjesë me shumë gëzim e krenari në festimet e këtij populli të jashtzakonshëm që kaloi prova të rënda para arritjes në festën e kësaj dite.

                                                                                                                                                         

 

 

 

 QUANDO LO STATO DISPREZZA E DERUBA UFFICIALMENTE I SUOI CITTADINI

 

Per entrare a Milano i poveri devono pagare, anzi, più povero sei, più devi pagare. Questo dipende dalla data di immatricolazione della tua auto; più anziana la macchina, più paghi .E se sei ricco e hai una bella e nuova automobile, non paghi nulla. Questa sarebbe la misura "drastica "del Comune di Milano per farci salvare dallo smog. Ehi, sindaco ,se il povero paga e entra, la sua carretta non inquina più? Perché a Milano non arrivano soltanto turisti ricchi e non abitano soltanto cittadini benestanti ...
A Bolzano succede peggio: non si entra con la vecchietta e basta, perché con tutte le tasse e i radar nascosti dietro l'angolo ,il comune ha già spelacchiato ben bene i bolzanini ,é già ricca, e non sporca le mani con ticket d'ingresso..
Che dire altro ,per uno stato che sgobba al servizio dei cittadini !!

                                                                                                                                                         

 

 

 

                          CRISTO, NON CI HAI MESSO UN PO' TROPPO?            

 

Natale è la festa per antonomasia di tutti noi. 2007 anni fa Cristo è nato per salvare il mondo.          Però fino ad adesso, dopo duemila e sette anni , non lo ha ancora potuto fare.

Cristo, non ci hai messo un po' troppo?

                                                                                             
                          

 

 

                 PER ERRORI DI INCAPACITÁ NON DEVE PAGARE LO STATO,

                                                        MA CHI SBAGLIA

 


I casi di risarcimento per errori giudiziari, arresti ingiustificati o maltrattamento dei cittadini da parte da parte dei rappresentanti dello stato sono tanti. In tutti i casi che i maltrattati riescono ad avere un risarcimento, è lo stato che paga. E sono i soldi dei cittadini che risarciscono, dei cittadini spelacchiati dalle tasse ,dalle multe di radar spie con autovelox , dagli ausiliari nascosti dietro gli alberi... E chi se li conta gli spellagente. Se il cittadino sbaglia, è giusto che paghi dalla tasca sua. Lo stesso deve valere anche per procuratori o poliziotti che sbagliano. Fateli pagare i risarcimenti dalle loro tasche. Saranno attenti di dichiarare anzitempo colpevole chi non lo è .

                                                                                                    
 

 

 

                            GRANDI LINGUE E PICCOLI PENSATORI

                                                                       AL CARISSIMO AMICO PINO CACCOZZA

Ho letto il suo prezioso intervento in difesa delle lingue minoritarie e Le faccio subito i complimenti, a Lei e alla redazione di Arbitalia per il grande lavoro fatto soprattutto nell'ambito dell'arbëresh. Per quanto riguarda l'articolo di Raffaele Simone , ne "Il Messaggero ,fa impressione la megalomania delle idee dell'autore dell'articolo che chiama ..."fissati, cultori di antichità locali,, modesti scrittori dialettali" ... chi promuove le "piccole" lingue o i dialetti. Le lingue minoritari sono un'ulteriore ricchezza del paese che le ospita e non ostacolo per lo sviluppo. Testimonianza testarda della sopravvivenza e brillantezza e la nostra grande lingua albanese che ha resistito nei secoli all'invasione delle lingue dei vari romani, turchi etc.
Nuk është e rastit që kjo gjuhë e madhe ka lindur shkrimtarë të shquar ndër të cilët De Rada, Dara, Kadarè, Agolli e tanti altri.Historia e gjuhës tonë është dëshmi e shkëlqyer në favor të tezës që nuk ekzistojnë gjuhë të vogla e të mëdha, por mendimtarë të mëdhenj apo të vegjël si në rastin e Raffaele Simonit.


                                                                                                              

 

 

               

                      WEB, MONACI BUDDISTI E DITTATORI DI MYANMAR

 

Mai come adesso la tecnologia é andata d'accordo anche con il progresso politico e sociale. Mai come adesso la tecnologia è diventata un supporto non soltanto del mestiere di uccidere ma, soprattutto, dell'arte di difendersi dalle dittature o di diffusione delle idee di libertà. Pensate un po' cosa accadrebbe se non ci fossero il web ed i videofonini in un paese dove si deprime la libertà di stampa e per fino la libertà di esprimersi in manifestazioni pacifiche come quella attuale dei monaci e dei ragazzi birmani. Il mondo non saprebbe nulla dei crimini commessi dalla giunta e le dittature, si sa, con il pensiero libero defunto, sarebbero davvero eterne. Grazie al web il mondo ha potuto sapere qualcosa sul sangue versato nelle strade di Myanmar; lo stesso é successo anche altre volte ,in altri paesi, in altri tempi. Un esempio per tutti: Kosova (il Kossovo). Nessuno avrebbe saputo nulla del genocidio di Drenica e altrove, se le foto dei trucidati non avrebbero fato il giro del mondo sul web. L'internet e la libertà, è la sconfitta delle solitudini dei popoli, il web é il terrore delle dittature: l'unico giornale e tv che loro non possono controllare. L'internet la libertà dei poveri che possono dire tanto spendendo poco, é la parola degli sconfitti per mancanza di mezzi ,non certo per scarso talento e abilità. La dittatura birmana sta cercando di oscurare la rete nel paese, ma anche se riuscirebbe, non potrà farlo totalmente, perché il web é impossibile ammanettarlo e ormai il mondo sa quel che deve bastare per capire tutto sulla giunta militare di Yangon.                  

                                                                                                                                         

 

 

 

                                   SE NON PARLASSERO I GRILLI...

 

 La scesa in campo di Beppe Grillo non é una novità, perché il comico ha sempre fatto satira politica. Visto che i politici italiani fanno ridere anche i polli, il comico Grillo ha deciso di fare il passo importante: entrare in politica nello  spazio lasciato vuoto dai politici, che hanno smarrito il mestiere. La sua piccola rivoluzione infatti é un grande sisma per gli italiani che non ce la fanno più ad essere presi per i fondelli. Ognuno di quelli che applaude Grillo spera di non essere più ostaggio dei dinosauri politici che ormai occupano il palcoscenico politico da decenni, riciclati in partiti "nuovi" dopo il cataclisma delle " Mani pulite". Tutti speriamo che Grillo vada avanti, che non si ferma a metà strada come Di Pietro e compagni all'inizio anni '90. Non importa se i voti li prende dall'elettorato di destra o di sinistra, se Grillo è di destra o di sinistra: é importante invece che vada fino in fondo. Bisogna pulire l'Italia dal marciume che le impedisce di decollare tra le grandi nazioni e , almeno per un po', salvare il popolo italiano da quelli che non smettono di spolparlo.

                                                                                                                                                                           

                                        ADDIO ZEUS DEL CANTO
 


Dopo la morte di Luciano Pavarotti il mondo sarà più brutto, come dopo l'11 settembre, come dopo Hiroshima. Ci vorrà del tempo per abituarsi alla sua mancanza. Lo stesso è successo dopo la scomparsa di Sinatra, Presley, Armstrong, Mercury, Charles...
...La grandezza di Pavarotti non era soltanto nella forza della sua voce che spaccava i microfoni. Erano le sfumature della sua voce che lo hanno consacrato nell'olimpo come il Zeus del canto: il tragismo, il dolore inconfondibile eruttato dal profondo dell'essere umano.

                                                                                                                                                            

 

         

                         MONARCODEMOCRAZIA O DEMOMONARCHIA
 


Che razza di democrazia é quella quando certi strati sociali rimangono per sempre fuori dai giochi del potere e lontano dai comandi della società. Gli stati di oggi chiamati democratici assomigliano sempre di più alle monarchie . I figli dei politici fanno politica, i figli dei premier fanno il premier, i figli dei presidenti fanno il presidente. Così il figlio di Craxi guida un partito, il figlio di Karamanlis fa il primo ministro, il figlio di Bush fa il presidente... Sarà dura per i non ereditari ad abbandonare le utopie.

                                                                                                                       

 

 

                                      FINTI POVERI E FINTI COMUNISTI
 

Non capirò mai un comunista con lo yacht che rappresenta gli interessi dei poveri. Non mi sarà mai chiaro che cosa spinge un povero a votare Berlusconi .

                                                                                                                            

 

 

                                                W I TRUCIDATI

Ormai e d'abitudine riempire gli schermi TV con funerali di vittime innocenti o presunte tale accompagnate puntualmente con le immancabili interviste a parenti, vicini ,conoscenti truccati ad arte, che spingono uno l'altro per farsi vedere interessanti davanti alle telecamere e aggiudicarsi il personaggio mediatico di turno. Viva i morti, soprattutto gli assassinati giovani, donne, genitori. Sono i miglior investimento per il futuro di che lasciano alle spalle. Viva le agenzie alla Corona, alla Mora...

                                                                                                                                                                        

 

 

  LE AGENZIE INTERINALI - ESPRESSIONE MODERNA DI VECCHIE SCHIAVITÚ



Non è retorica. Le agenzie interinali declamate come la chiave del successo per il problema disoccupazione si sono trasformate in una nuova forma di schiavitù. Mi limito ad esprimere in poche parole quel che sento e vedo da lavoratori che da anni si collegano con lo stesso posto di lavoro tramite queste agenzie.
Secondo la vecchia legge sul rapporto di lavoro , chi passava l'anno di prova (per i più giovani anche di meno) diventava titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Adesso non più, anche quando lavora bene e l'azienda dove si impiega continua a cercarlo continuamente dalla agenzia che ha fatto da tramite. Al lavoratore finisce il contratto ogni mese, o , nel migliore dei casi, tra qualche mese , ma quasi sempre prima delle ferie estive o invernali, per tornare di nuovo nello stesso posto di lavoro, in autunno o dopo l'epifania. Le interruzioni del rapporto di lavoro il lavoratore le subisce anche quando , durante l'anno cala il ritmo di offerta-richiesta lavoro. Un bel risparmio per i proprietari di aziende, che si servono della forza lavoro solo quando si stringe la corda, e possono interrompere il rapporto con il lavoratore anche senza conseguenze.Chi sente di più sulle spalle questo problema sono i lavoratori over-40/45 anni che ormai sono considerati , soprattutto al nord, fuori mercato.
Non si sentono meno schiavizzati i lavoratori extra-comunitari. Per loro le agenzie interinali sono un vero incubo, che li ostacola nel rinnovo del permesso di soggiorno - rinnovo chiesto spesso in giro di pochi mesi tante volte, perchè secondo la legge Bossi-Fini deve durare quanto il contratto di lavoro. Si pensi i soldi e il tempo persi continuamente. Per la carta di soggiorno non se ne parla neanche.
Alla fine , italiani o stranieri già in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, non tentano più di cambiare lavoro se si sentono sottopagati e/o maltrattati.
Meglio poco e sempre. No?
O meglio poco , che prede delle agenzie interinali?

                                                                                                               
              


 

                                                   BOLZANO CAPUT MUNDI?

Ultimamente ,e non per la prima volta, Bolzano - Bozen è stata proclamata regina d'Italia .La città più vivibile ,la migliore del paese. Correte tutti di trasferirsi di vivere a Bolzano! Credendo le notizie sentite via tv ,in tanti-immigrati e italiani - si avventurano fino a qui per ridare un po' di speranza alla loro misera esistenza.
Infatti, trovandosi nella realtà bolzanina, uno, anche se non fa il turista, si meraviglia e capisce che si trova in una delle più belle zone ,dal punto di vista naturale ,in tutto il mondo, che nel triangolo Svizzera-Austria-Alto-Adige trova la miglior rappresentazione della madre natura. Guardando le Alpi ,i laghi, le valli ,i boschi, le piste da sciare, la lunghezza delle piste ciclabili, sarebbe da approvare tutto ciò che affermano le statistiche. Ma una città che viene definita la più vivibile dagli altri dovrebbe essere tale anche per i suoi abitanti. Ma chi ha mai pensato di domandarli o intervistarli seriamente?
Avete mai chiesto a chi vive a Bolzano, perchè, a fine mese, alla maggior parte degli abitanti bolzanini , cioè al popolo, non rimane un soldino nelle tasche? Avete mai visto i prezzi (anche nei supermarket) che spesso superano anche quelli delle tante capitali europee? Avete mai chiesto perchè a Bolzano mancano i grandi centri commerciali? Avete mai chiesto perchè il gas, l'elettricità, la raccolta rifiuti sono un monopolio? Avete mai chiesto quanti anni deve soffrire un altro italiano, o uno straniero, per trovare una casa in affitto? E se la trova, sapete quanto costa affittare una sola stanza a Bolzano? E acquistarla? Avete chiesto quanto costa un metro quadrato di superficie abitativa? Avete mai chiesto se l'aria è ancora pulita a Bolzano? Avete mai chiesto com'è diventato difficile uscire in macchina a Bolzano nell'ora di punta? Avete mai chiesto perchè rientrare a Bolzano da ponte Palermo e ponte Resia non si può fare se non allungando il percorso nell'arginale ? Avete mai chiesto perchè via Trento continua ad essere trafficata in un solo senso? Avete mai chiesto quanti minuti persi , quanto carburante bruciato e quanto smog si crea inutilmente?
Il tasso bassissimo di disoccupazione spinge tanta gente a tentare l'avventura bolzanina. Ma avete mai chiesto se c'è differenza di salario tra operai bolzanini e quelli del Meridione? Vi siete mai interessati a capire come mai la burocrazia a Bolzano è così intricata? Vi siete mai interessati che il nepotismo soffoca la crescita dei talenti che non hanno nomi "noti"? ( in una città dove per tanti anni un geometra fa l'assessore alla cultura) Avete mai chiesto perché la popolazione bolzanina da anni non cresce a volte diminuisce? Perché non sapete che dopo pochi anni di questa avventura tanti meridionali e stranieri che una volta contribuivano l'aumento della popolazione, preferiscono collocarsi più a Sud, dal Veneto in giù, dove gli stipendi sono migliori e trovare una casa e pagarla è più facile?
Perché , signori, a Bolzano per tanti anni si vive per un solo pezzo di pane?